Habitat Rupestre Puglia - Scheda Comune di Laterza
Comune di Laterza
Scheda descrittiva Comune di Laterza realizzata per Habitat Rupestre Puglia da Nunzio Tria
Laterza, 23. 10.2008
Laterza è
situata nell’estremo lembo
occidentale della provincia
di Taranto. Il suo
territorio s’insinua come un cuneo fra
le province di Bari e Matera, confinando con Gioia del Colle, Santeramo in
Colle, la stessa Matera e con Castellaneta e Ginosa. L’agro
di Laterza parte
da un’altezza di
circa 340 metri
sul livello del
mare -dalla diramazione
appenninica del barese
(detta Murgia) nei
gradi 2, 32,
37 di longitudine orientale
e 40, 23,
20 di latitudine
boreale- e degrada
con il suo
profondo canyon (denominato
Gravina) e con
Ginosa verso il
golfo jonico. L’estensione
territoriale del Comune
di Laterza copre
un’area pari a
160 Kmq e
la sua popolazione
residente conta circa 15.070 anime.
Nonostante sia
ad una quota
discretamente elevata, Laterza
è adagiata in
un luogo protetto da colline che ne limitano il suo
orizzonte. Il viaggiatore, infatti, soltanto quando è giunto nelle prossimità dell’abitato, può
scorgerla improvvisa e mirabile come perla in uno scrigno.
Le origini di Laterza si perdono
nella notte dei tempi, a fornirne l’evidente prova vi sono i ritrovamenti emersi dai lavori di scavo
effettuati nel 1965 in una necropoli risalente al 2000 a C. in località Candile.
Diverse
sono le tesi
in dibattito sull’origine del
nome di Laterza,
ma una sembra meglio accreditarsi: quella secondo cui il
nome del Comune derivi dai Laertiadi
(soldati di Laerte, re di Itaca e padre
di Ulisse) che, nel 1150 a. C., a seguito della guerra di Troia, giunsero
in questi luoghi
fissandovi definitiva dimora
e civilizzando i
pochi aborigeni presenti.
Ai
greci seguirono i
romani e un
lungo avvicendarsi di
dominazioni materane, borboniche, normanne e saracene; fino all’era
feudale dei nobili di Spagna, D’Azzia, i cui segni indelebili del loro passaggio consistono
principalmente nel Palazzo Marchesale, la Fontana medievale e la Cantina spagnola.
Fino dalle epoche più remote Laterza è
stata un originale centro di attività ceramica, come testimoniano i numerosi reperti rinvenuti
appartenenti all’età della Magna Grecia,
a quella Romana e a quella Medievale.
L’arte figulina laertina, definita
maiolica artistica, ha conosciuto
il suo massimo
splendore tra il XVII e
il XVIII secolo.
Sono proprio di questo periodo
le testimonianze storiche
più vivide dei
ceramisti laertini i
cui manufatti sono esposti nei maggiori musei italiani ed
esteri.
Uno dei prodotti tipici della
gastronomia laertina è senza dubbio il Pane di Laterza - divenuto ormai famoso
in tutta Italia per la sua bontà e squisitezza- cotto nei tradizionali forni a
platea fissa, fatto di “chianche” (speciale pietra refrattaria), con legna di
quercia, di ulivo o di
macchia mediterranea (lentisco
e terebinto), tutte
essenze particolarmente aromatiche.
Lo stemma
di Laterza raffigura
una pecora che
regge tra le
zampe una bandiera bianca con
croce rossa. La
testa dell’animale e
sovrastata da tre
stelle a cinque
punte (aggiunte durante l'epoca
borbonica); ai lati
dell'arma civica appaiono
i termini Fidelis Laertini (motto
fatto fregiare da
Giovanna II d'Angiò,
regina del regno
di Napoli nel 1434).
La pecora simboleggia
la millenaria vocazione
degli abitanti di
Laterza all'allevamento degli ovini e alla concia delle loro pelli.
L'arma civica è stata arricchita di una corona nel periodo marchesale.
Nunzio Tria
nunziotria@libero.it
Dall’autore, in
cessione esclusiva, al dr. Arcangelo Lapomarda
Laterza, 23. 10.2008